Pino Pedano artista

Pino Pedano nasce il 12 gennaio 1944 in Sicilia, a Pettineo, un piccolo paese del Messinese poco distante dal mare, da genitori contadini. A sette anni diventa apprendista di un falegname, a diciassette si trasferisce a Milano dove lavora di giorno e studia di sera per la maturità artistica. Nel 1966 apre in via Santa Maria alla Porta la prima bottega artigiana e comincia a frequentare artisti, designer e architetti. Contemporaneamente si occupa di politica, partecipando nel gruppo del senatore Giovanni Marcora al fermento di quel periodo che segnerà una svolta culturale e sociale.

Nei primi anni di attività arreda locali notturni alla moda come Number One, Nepentha e Good Mood, questʼultimo allestito completamente con specchi neri a strisce verticali. Il 1974 è un anno cruciale per lʼartista. Conosce Isa Tutino Vercelloni, direttrice di “Casa Vogue”, che lo aiuta a organizzare in maggio lʼinaugurazione della Pedano Arredamenti con una grande festa. Alla serata partecipa anche Renato Cardazzo, proprietario della Galleria dʼarte del Naviglio a Milano. Poco tempo dopo elabora e brevetta un sistema per la lavorazione del legno multistrato denominato “millefogli”, presentato per la prima volta al Salone del Mobile di Milano e a cui “Casa Vogue” dedica la copertina. Nel 1975 apre il Pedano Shop, dove inizia a progettare, firmare e vendere oggetti per la casa con un nuovo stile che lʼartista chiama “anti-design”.

Durante tutti questi anni è impegnato in una originale ricerca artistica basata sulle proprietà espressive del legno: “Pedano è lo scultore del legno interiore – ha scritto Tommaso Trini – lavora il legno come se il legno avesse un inconscio”. Nel 1975 Renato Cardazzo gli commissiona una mostra alla Galleria del Naviglio. Inaugurata il 29 gennaio 1976, “I legni di Pedano” è un successo immediato. La critica, a partire da Luigi Carluccio su “Panorama”, si occupa subito di lui. “Lʼaspetto più affascinante – osservava Carluccio – è questo: il suo lavoro, muovendo dal piano umile della bottega del falegname, arriva a interessare galleristi e storici dʼarte. Li interessa, io credo, perché lui rappresenta lʼanello mancante; lʼanello che sʼè smarrito tra il mestiere e lʼarte, tra la fatica del creare e lʼopera artistica”. Sempre nel 1976 con Cardazzo espone alle fiere di Bologna e Basilea e nelle gallerie di Venezia e Milano.

La fama di Pedano diviene internazionale. Nel 1977 i galleristi parigini Paul e Jean Facchetti, conosciuti a Bologna, gli dedicano una mostra nella capitale francese. Lʼesposizione, inaugurata a maggio, da giugno viene prorogata fino a ottobre. Sempre i Facchetti organizzano lʼanno successivo una mostra a Zurigo. La cena dʼinaugurazione avviene al ristorante “Kronenhalle”, luogo di ritrovo dei più importanti artisti del Novecento. Il disegno da lui realizzato sul libro degli ospiti è stato scelto nel 2006, accanto a quelli di Chagall, Miró e Picasso, per essere pubblicato nel volume celebrativo dei novantʼanni di Gustav Zumsteg, proprietario del locale. Il 1979 vede infine unʼimportante mostra a New York nella galleria Abitare.

Tra lʼesposizione americana e quella successiva del 1984, nuovamente alla Galleria del Naviglio, dove porta soli totem, Pedano trascorre anni di riflessione e sperimentazione. In occasione della nuova mostra Pedano incontra Annette Felke, una studentessa tedesca, e la sposa tre mesi dopo. Dal matrimonio nasceranno tre figli: Isa, Francesco e Stefano. Nel maggio 1984 conosce Keith Haring, per il quale realizza diverse sagome di grande formato. È un incontro fruttuoso per entrambi: Pedano offre allʼartista consigli tecnici sullʼuso dei materiali. Nel 1989 il Credito Italiano di piazza Cordusio a Milano, grazie alla volontà di Lucio Rondelli, apre per la prima volta il salone centrale allʼarte contemporanea con una personale di Pedano. La nuova fase culmina nella mostra che il Victoria and Albert Museum di Londra dedica allʼartista nel 1990. Nellʼoccasione viene presentata la monografia “Pedano. Opere 1975-1989”, curata da Carlo Bertelli e pubblicata da Mondadori Arte. Nel settembre dello stesso anno è allʼAnsaldo di Milano nellʼambito della rassegna “30 architetti”. Nel 1992 il Comune di Milano organizza una sua personale alla Rotonda della Besana dal titolo “Il Giardino Segreto”, sempre per la cura di Carlo Bertelli, con catalogo Electa.

Nel giugno 1995 è ricoverato allʼospedale San Raffaele di Milano. Gli vengono diagnosticati un cancro ai polmoni in stato avanzato e un diabete il cui livello è altissimo perché rimasto senza cure per dieci anni. La prognosi è di tre mesi di vita. Pedano si rivolge in preghiera a padre Pio, a cui è legato da una profonda devozione. Il 7 luglio, alle 5 di mattina, si sveglia nella stanza dellʼospedale avvolto da una luce bianchissima e sente il suo corpo guarire e tornare alla vita. Questo evento segna una nuova svolta per lʼartista. Per dieci anni cessa di dedicarsi alla scultura e rivolge ogni sua attenzione alla famiglia e al lavoro. Dallʼinizio degli anni novanta la sua attività di ebanista è centrata sul concetto del “dormire sano”, raggiunto attraverso lʼuso di materiali naturali e la progettazione di particolari sistemi ortopedici in grado di migliorare in maniera significativa la qualità del sonno e della vita.

Dal 2002, spinto da amici e dalla sua famiglia, riprende lentamente lʼattività artistica allʼinsegna di una nuova spiritualità. Su consiglio di Carlo Bertelli nel 2006 allestisce una mostra con le opere recenti allʼOratorio della Passione della Basilica di SantʼAmbrogio. Lʼesposizione, dal titolo “La Vita Nuova”, visitata in pochi giorni da tremila persone, segna il ritorno di Pedano al mondo dellʼarte.
In quellʼoccasione incontra Pierluigi Lia, professore di teologia allʼUniversità Cattolica di Milano con cui nasce il progetto delle grandi opere realizzate per la mostra “Luce” del 2008 nella Chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa a Milano. Nel 2010 allestisce la Cappella del nuovo Ospedale di Vimercate, utilizzando il simbolo della “Croce” ideato nel 2001, e realizza una mostra restrospettiva al Museo di Arte Sacra dei Contemporanei di Milano.